Pizza vegan fatta in casa e riflessioni sul tempo

Pizza!

Spesso si pensa che prendersi il tempo per fare in casa il proprio cibo sia un lusso che pochi possono permettersi. E così invece dei legumi secchi si usano quelli già cotti, via di quattro salti in padella quando si vuole mangiare qualcosa di sfizioso e le pizze per lo più sono surgelate e attendono pazientemente il loro turno impilate nel freezer.

Certamente per avere una cucina sana e di qualità serve prendersi un po’ di tempo, ma è più che altro tempo organizzativo: una volta che si capisce quanto spazio occupa nella nostra giornata l’ammollo e la cottura dei legumi o la lievitazione di pane e pizza, sarà abbastanza semplice adattarlo alla vita di ognuno, con qualche piccola accortezza.

Prendiamo la pizza di ieri: fino alle 16.30 non sapevo se l’avrei fatta o no, dovevo avere conferma dal mio invitato a cena. La conferma è arrivata proprio alle quattro e mezza, e alle cinque sarei dovuta uscire per andare a yoga… perfetto! Ho sciolto il lievito secco e mescolato le farine bio ( 0 e integrale) e i semi (avevo intenzione di ricavare anche un po’ di pane dallo stesso impasto, alla faccia dell’ottimizzazione 🙂 ), impastato con olio, sale, acqua, coperto l’impasto con uno straccio umido  e messo a lievitare nel forno spento con un tegamino d’acqua e la luce del forno accesa. Erano le 17.45, avevo un quarto d’ora per prepararmi e uscire.

E mentre io a yoga lavoravo sulle anche, l’impasto lavorava anche lui e lievitava tranquillo. Così, al mio ritorno un paio d’ore dopo, in compagnia del mio convitato, non ho dovuto far altro che preparare gli ingredienti intanto che il forno raggiungeva la giusta temperatura, e via!

Risultato ottenuto con meno di un kg di farina (per la pizza vado a occhio…):

Una pizza con pomodoro, aglio e capperi
Una con pomodoro, peperoni e patate
Una con pomodoro, cipolla, peperoni e capperi
… e un filoncino di pane perfetto per le colazioni!

E a voi? Capita ogni tanto di fare la pizza in casa?